Past/Present

Alcune foto scattatemi da una mia amica che mi sono piaciute molto perché sembro la Kim Gordon del poveri.

Miei amati,

non so se ho già affrontato l’argomento in passato, ad ogni modo oggi sono un po’ triste (che novità) perché ieri, parlando con una mia cara amica dell’univ, è saltato fuori il periodo in cui eravamo entrambe dark, con conseguente rimembro dei bei tempi andati e così via. Ad un certo punto lei fa “No ma io mi sento ancora dark, anche se non mi vestirei più così, mi sentirei ridicola ora che sono sposata e con una figlia” (perché lei s’è sposata e ha figliato, ndr).

Io mi sono subito sentita male. Chiariamo, trovo normale non rivedersi più di tanto nel passato, nel senso che nemmeno io girerei ancora vestita a lutto e col rossetto nero come un tempo ma i miei pensieri sono subito volati al classico come ero/come sono/come sarei voluta diventare. E tutto questo mi ha generato ansia.

Alla fine, momentaneamente non mi lamento (non sono finita sul ciglio di una strada, come prospettava la mia prof di lettere del ginnasio, quella pia Donna) anche se sono sicura di poter fare di meglio e mi ci sto pure impegnando. Ho solo bisogno di tempo, il problema è il timore di non riuscirci. Vi capita mai? Pensate mai “voglio fare la cosa X. Ma che ne sarà di me se non ci riesco?”.

Sarò depressa poiché metereopatica ma non riesco a non pensarci. Che succederà se non riesco a diventare Lester Bangs (come canta Lo Stato Sociale)? E poi penso a questa mia amica che ha mollato l’università perché preferiva lavorare, poi ha avuto una bambina e s’è sposata quando solo 5 anni fa era contraria al matrimonio. E se succedesse anche a me?

E voi? Avete un po’ di ansia da prestazione? Consolatemi!

About La Rockeuse

Eh, ce ne sarebbero di belle da dire.
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10 Responses to Past/Present

  1. Demart81 says:

    Ci penso tutti i giorni che NON arrivano notizie dal Ministero per quel benedetto TFA. Tutti i giorni. Tanto che sto smettendo di pensarci, alla fine ci si fa solo del male.
    La soluzione è evitare di pensare.

    Ah, ho dei fumetti per te.

  2. Claudio says:

    L ansia e del tutto normale. Viene generata da una societa e da una cultura che ci ammorbano e ci annientano, in fin dei conti cos e il successo? Siamo sicuri non sia un falso-mito?
    Se provi a mettere in discussione i capisaldi di questa societa (tutti ti daranno della pazza) ma ti si apriranno diverse porte e diversi scenari… In fondo non stai facendo cio che ti piace fare?
    Stai dando il max per fare cio che vorresti fare?!
    Queste sono le uniche domande importanti e che meritano una risposta.
    Detto questo sono anche convinto che ci sia sempre margine per migliorare e migliorarsi, ma alle volte gli ostacoli che affrontiamo e le circostanze a cui dobbiamo rispondere sono semplicemente… Overwhelming.
    La vita e buffa e ci pone sempre davanti a scelte e continui risvolti e cambiamenti.

    Vediamo se mi sai dire chi cito ora: “life is what happens to you while you are busy making other plans”

    Sorridi Rockeuse and life will smile back at you!

    • La Rockeuse says:

      Questo è vero, nel senso che non bisogna aver paura di mettere in discussione i dettami della società, anzi, bisognerebbe avere il coraggio di farlo.
      Overwhelming? Mi piace come termine 🙂
      così come adoro quella citazione di John Lennon ❤

      un bacione forte!

  3. Ci si pensa quasi tutti i giorni. Anzi, credo che uno dei motivi per cui ho il mio blog è proprio fondamentalmente per provare a non pensarci… però, insomma, quando vedi raccomandati su raccomandati figli di non si sa quali vescovi o politici, che proliferano spudoratamente, allora ti viene da metterti le mani nei capelli e mollare tutto. Oppure ti viene da dire che un giorno magari (magari!!) impazzirai e partirai per l’Australia, per il Canada o per l’Amazzonia a vivere la vita vera. Calcola che io a volte (e non è la prima volta) rinnegherei proprio tutto il mondo del cinema perché mi pare quasi, una volta che l’ho capito, che quasi quasi “non serva”, che forse sarebbe meglio che studiassi antropologia a questo punto, però, insomma, quasi alla fine della specialistica non è che abbia molto senso… Boh, una cosa è certa: li odio tutti! Odio le ingiustizie, ma ho paura di rassegnarmi…

    Spero che questo disperato papiro adolescenziale ti sia utile in qualche maniera!
    Un saluto,
    Emerald

    • La Rockeuse says:

      Altro che papiro! la trovo una cosa molto bella e utile, grazie 🙂
      Anche se in mondi “diversi” condividiamo le angosce…almeno non siamo soli e questo già è tanto! 🙂
      A proposito, poi ti devo chiedere una cosa ma passerò sul tuo blog 🙂 baci

  4. carlomirante says:

    La prima foto mi piace particolarmente, forse per il bianco e nero…

Dammi amore!