Il mio nuovo amore: Sant’Agostino

Una felice immagine di me mentre giravo “La Gobba” (da non perdere davvero, oggi mi lamento del Milan e faccio una riflessione aQuta sugli attaccanti)!

Miei cari,

oggi una volta tanto non parlo di scemenze e non mi lamento per amorazzi vari, perché voglio elevare il mio spirito (!) e anche lo spirito di questo blog per parlarvi di Sant’Agostino.

Quando lo studiavo a scuola, non lo amavo per nulla, mi sembrava noioso e assolutamente lontano da me e dalla realtà delle cose. Adesso, invece, con la vecchiaia che incombe, ho ripreso in mano “Il Maestro” e ho capito che all’epoca non riuscivo a capire la bellezza degli scritto del Santo di Ippona, probabilmente come tanti liceali prima e dopo di me. A vole è un’azzardo leggere determinati libri quando s’è troppo giovani.

Mi piacerebbe avere una cultura tale da potervi parlare di lui in termini non banali ma non sono in grado e non mi ci azzardo, vi dico solo che lo sto apprezzando tantissimo e che i suoi scritti hanno un’attualità incredibile, se si considera quando sono stati scritti. In particolare, “Il Maestro” è una riflessione sul linguaggio, ai segni e ai significati e sulla ricerca del “maestro interiore” che può aiutare l’uomo a raggiungere la conoscenza. Mi rendo conto di parlare in termini molto semplicistici ma credetemi, è un testo che va letto (è addirittura breve), non ve ne pentirete. Sto meditando anche di scriverci un articoletto per YOUng ma poi vedremo, se lo leggete o l’avete letto e amato ditemi così ci scambiamo qualche opinione in merito.

Momento cavolata (che non poteva mancare): visto i successi del mio video su come camminare sui tacchi alti, che ne dite pure di un bel video outfit come fanno certe pazze sul tubo (!) su un bel look da giornalista rock’n’roll in carriera (finita)?

About La Rockeuse

Eh, ce ne sarebbero di belle da dire.
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10 Responses to Il mio nuovo amore: Sant’Agostino

  1. Demart81 says:

    Il fatto è che a scuola non apprezzi quasi mai (quasi, eh, ma con un quasi grosso grosso) quello che ti fanno studiare, non ne scopri la bellezza perché lo vedi come compito da fare, poi quando parliamo di latino e greco è un dramma, i ragazzi li vivono come due materie e basta, i brani degli autori sono studiati come contenitori di regole grammaticali, non come opere letterarie. Purtroppo tutto questo soffre delle poche ore curricolari, per cui si ha poco tempo, del fatto che sono scritte in lingue che uno deve imparare e non sa già di suo, e che si imparano a poco alla volta nel corso di un quinquennio, e se uno degli anni del biennio, dove si studia di più la grammatica, salta, sono dolori. In pratica nel triennio studi la lingua e leggi, ma ti fanno leggere solo per studiare la lingua. Tanto poi ti impari le quattro chiacchiere del manuale di letteratura e hai preso il 6. Mettici anche che i programmi di letteratura e di classico non vanno mai di pari passo (al classico si studia Plauto come classico in terza ma in letteratura lo si studia in prima; Virgilio come classico si studia in prima ma in letteratura lo si studia in seconda; con il greco va pure peggio).
    Le cose iniziano a piacere quando uno le legge da solo, o per approfondirle per la tesina della maturità o per semplice curiosità, oppure all’università.

    Voglio il video!

    • La Rockeuse says:

      Verissimo, io credo che schifavo tutto, sia al liceo che all’univ, ho rivalutato molto con gli anni, addirittura roba di greco che vedevo come la morte nera.
      Anche all’Univ col mio vecchio-nuovo ordinamento, che ti faceva fare ottomila esami in tre giorni, non riuscivo a concludere nulla e non capivo una vera mazza.
      A proposito, ho visto che sono ripresi i corsi e forse mi affaccio all’università per seminare il panico tra quei quattro poveretti wannabes storici dell’arte like me, che poi NON sono storica dell’arte e mai lo sarò, ah-ah!
      Ok, per il video prima adesione ❤

  2. Demart81 says:

    AHAAHAHAHAHA sciacquabicchieri…

  3. Carlo says:

    a scuola non c’è l’amore dei professori nel spiegarti un qualcosa, non trasmettono niente, ti fanno addormentare come salami…

    vedi come spiega qualcosa il grande Alberto Angela, be, dopo due minuti già ti sei innamorato di lui e di ciò che sta raccontando…

  4. dianadabagno says:

    A me Sant’Agostino piaceva molto, ma d’altronde la mia prof dell’epoca ha sempre sostenuto che le mie fossero a tutti gli effetti braccia rubate all’insegnamento della filosofia.
    Se sapesse che ora non ricordo un tubo delle cose che ho studiato all’epoca, mi toglierebbe il saluto.
    Comunque, grazie per avermelo fatto rievocare, lo recupererò appena posso!

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